Prende forma l’iniziativa di un’agenda digitale per l’Italia, che rappresenta un progetto condiviso tra le diverse anime del Paese per spingere economia, politica e società a calarsi uniti nel mondo digitale, con una mentalità che guarda al futuro.
È l’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni, la prima promotrice di un’agenda digitale per l’Italia quale strategia organica in grado di dare un’occasione indispensabile all’intero Paese, sul profilo economico, sociale e privato. Internet è un medium versatile, che può utilizzare diversi linguaggi di comunicazione, capace di rendere il confine tra pubblico e privato sempre più labile. Quindi la desiderata svolta epocale consiste nel cambiamento dei processi produttivi, comunicativi e decisionali del paese, attraverso infrastrutture tecnologiche, servizi per i beni digitali ancorati all’obiettivo di alfabetizzazione del cittadino e alla tutela dei diritti attraverso una regolamentazione digitale. È l’Italia stessa che chiede implicitamente una svolta digitale, non solo a fronte di una proposta di matrice europea, bensì di riflesso alla quotidianità del paese, sempre più tecnologico ed innovativo. Infatti, il cittadino pensa in digitale e lo fa attraverso un uso sempre più costante e abitudinario di internet: dalla pausa pranzo on line sui social network al mobile internet nel weekend per un aggiornamento continuo. La stessa sete di informazione del privato, dovrebbe spingere il paese ad investire nel digitale per poter concretizzare una visione unitaria al progresso e al futuro. Nonostante il modus agendi della popolazione, il paese ancora non pensa in digitale, e rimane inevitabilmente indietro rispetto al panorama europeo, con la facile conseguenza della perdita di competitività. Il XIX secolo è il secolo del digitale, e quindi la cultura e la conoscenza non possono che veicolare attraverso l’innovazione, ormai totalmente nelle mani del settore privato. L’agenda digitale è una strategia collettiva che si propone di ottenere una visione di lungo periodo, e soprattutto di porre il cittadino nelle condizioni tali da poter sfruttare ogni potenzialità di Internet e delle nuove tecnologie. Il risultato è più concreto di quanto sembra, basti pensare ai benefici: nuovi posti di lavoro, ricchezza e competitività alle imprese, trasparenza ed efficienza della Pubblica Amministrazione, rivalutazione del ruolo storico del paese attraverso la ricerca, equità e garanzia di tutela dei diritti. Il tema digitale è al centro del dibattito politico nazionale, in quanto recepirlo come etica governativa significa assicurarsi un accesso al futuro in armonia con il cittadino e soprattutto ricominciare, superando la crisi economica contingente. (C.S. per NL)