Nel corso della riunione odierna il Consiglio dell’Agcom ha avviato la discussione sulla questione dell’impiego in ambiente digitale terrestre dei numeri LCN.
A quanto risulta a questo periodico, il confronto sulla gestione della funzione che permette di assegnare automaticamente ad ogni servizio tv ricevuto una posizione predefinita all’interno della lista che li elenca non è però andato oltre la presa d’atto dell’esistenza di una serie di conflitti portati all’attenzione dell’Autorità a seguito del totale fallimento di tutti i tentativi di autoregolamentazione. Al centro della contesa vi sono soprattutto i numeri LCN 8, 9 e 10, che vedono contrapposte prevalentemente superstation a programmi nazionali. Nel range LCN 10-20, gli scontri di attribuzione hanno invece luogo, di norma, tra emittenti locali e tra queste e programmi nazionali di caratura minore. Da registrare, nel frattempo, una continua degenerazione del fenomeno in Lombardia, Piemonte, Trentino e nel Lazio con l’occupazione di numerazioni senza contenuto (come avveniva nella seconda metà degli anni ’70 e nella prima degli anni ’80 con i canali VHF e UHF presidiati con monoscopi) o azioni di plurinumerazione (associazioni di diversi numeri LCN al medesimo programma). Una situazione, quella dei conflitti di attribuzione, che è ormai diventata insostenibile e che ha già determinato l’avvio di procedure d’urgenza avanti ai Tribunali civili per la tutela delle posizioni di fatto.