Agcom ha ordinato alla Società Sky Italia S.r.l. "di comunicare all’Autorità, entro il termine improrogabile di 15 giorni dalla relata di notifica: A) Il valore complessivo dei “Ricavi da abbonamento (pay-tv)” per l’anno 2012, stimato su anno solare, e coerente con la corrispondente voce “Canoni di abbonamento” di cui ai “Ricavi delle vendite e prestazioni di servizi” dei bilanci civilistici di riferimento; B) L’elenco di tutti i canali offerti, nell’ambito del proprio bouquet, all’utente finale".
"Sky, società a responsabilità limitata con unico socio, avente sede legale a Milano, controllata dal Gruppo News Corporation, media company globale con sede a New York (USA) – si legge nella Delibera 665/13/CONS del 28/11/2013 – è il maggiore operatore (leader) attivo nel mercato italiano della televisione a pagamento, in particolare nell’offerta pay di contenuti audiovisivi (oggi servizi di media audiovisivi, SMA, secondo la tassonomia introdotta dal citato decreto legislativo n. 44/2010) diffusi mediante rete satellitare. Si tratta di un bouquet multi tematico e componibile commercializzato con il marchio Sky e fruibile attraverso apparecchiature di accesso (decoder, smart card, parabola) proprietarie". Nel merito della questione, l’Autorità ha rilevato che "nel modulo IES 2013, relativo all’anno 2012, inviato da Sky telematicamente all’indirizzo di posta certificata dell’Autorità, in particolare nella sezione “Televisione nazionale e locale – Servizi Media Audiovisivi (SMA) anche sul Web”, alla voce n. 71, rubricata “Ricavi da abbonamento (pay – TV)”, Sky indica una somma pari ad [Omissis], palesemente non coerente con i ricavi conseguiti per la vendita di abbonamenti alla propria pay tv. Tale incoerenza, come specificato infra, si palesa in rapporto al bilancio di esercizio di Sky al 30 giugno 2012. Al riguardo, si evidenzia che il modulo IES 2013 richiede espressamente che i ricavi totali della sezione “Televisione nazionale” siano “valori coerenti con l’art. 2425 del Codice Civile, così come indicati nell’ultimo bilancio d’esercizio […]. Invero, nella tabella riportata a p. 192 del bilancio di esercizio di Sky chiuso al 30 giugno 2012 e relativo al periodo 1 luglio 2011 – 30 giugno 2012, la voce “Canoni di abbonamento” è pari a € 2.379.213.000". Per Agcom, "la dichiarazione IES 2013 di Sky che riporta un valore dei ricavi da abbonamento incoerente con quello attestato nei bilanci di esercizio, e, più in generale, ictu oculi, non rappresentativo dell’operatività di scala e dell’effettivo potere di Sky nella televisione a pagamento, costituisce serio ostacolo al corretto e tempestivo esercizio dei poteri di vigilanza e controllo conferiti all’Autorità, in particolare conduce ad una rappresentazione quanto meno distorta del citato mercato di riferimento al pubblico". Il comportamento dell’operatore, per l’organo di controllo, costituirebbe una "recidività nel fornire, in sede di comunicazione per la IES 2013, per i ricavi da abbonamento pay tv, un valore non coerente con i bilanci di esercizio, stimato su anno solare, così come già avvenuto in occasione della compilazione dei moduli IES 2010, IES 2011 e IES 2012". In ragione di quanto sopra, è stato ordinato alla Società Sky Italia S.r.l., "di comunicare all’Autorità (…) entro il termine improrogabile di 15 giorni dalla relata di notifica del presente atto: A) Il valore complessivo dei “Ricavi da abbonamento (pay-tv)” per l’anno 2012, di cui alla voce n. 71 dell’Informativa economica di sistema, stimato su anno solare, e coerente con la corrispondente voce “Canoni di abbonamento” di cui ai “Ricavi delle vendite e prestazioni di servizi” dei bilanci civilistici di riferimento; B) L’elenco di tutti i canali offerti, nell’ambito del proprio bouquet, all’utente finale". L’inottemperanza alla delibera sarà sanzionata ai sensi dell’art. 1, comma 31, della legge n. 249/97. Sky ha comunque la facoltà di ricorrere al TAR avverso il provvedimento dell’Agcom. (M.L. per NL)