Batti e ribatti, sfrecciatine e frasi al vetriolo: in questo clima, non propriamente sereno, si è svolto, lo scorso venerdì, il dibattito che vedeva protagonisti, oltre al direttore e conduttore, Gianni Riotta, Fedele Confalonieri, Presidente di Mediaset, e Paolo Gentiloni, Ministro delle Comunicazioni. Il pomo della discordia? Naturalmente l’affare Endemol. “Endemol dà e continuerà a dare alla Rai programmi per 50 milioni di euro. La filiale italiana della società di produzione televisiva rappresenta il core business del Biscione e su di essa vanno concentrati gli investimenti, spingendo su tecnologie e contenuti”. Queste la parole (ponendo, immediatamente, le mani avanti) da parte di Confalonieri, che ha ricevuto la pronta risposta (velenosa) da parte di Gentiloni: “Mediaset fa bene a investire in diversi campi e a uscire dai confini italiani, perché le condizioni di privilegio garantite dalla legge Gasparri presto non ci saranno più”. Poi, Confalonieri la butta su nuovo disegno di legge del Ministro: “Il ddl ha un grande limite, quello di mettere un tetto al fatturato. Ci porta via un terzo o un quarto del fatturato. Se fosse in vigore adesso non avremmo comprato Endemol”. E ancora: “la legge è incostituzionale e non passerà al vaglio dell’Unione Europea e della Corte Costituzionale”. Poi, interviene il conduttore, Riotta, a mettere un po’ di pace tra i due e a proporre un accordo: “Firmiamo un accordo davanti ai telespettatori: quando sarà il momento vengo io a scegliere il programma che fa da traino al Tg1 e me lo prendo”. Ma la risposta (del tutto fuori luogo) di Confalonieri lascia tutti basiti: “ma lei sarà ancora direttore del Tg1?” (Giuseppe Colucci per NL)