A fine anno la pubblicita’ potrebbe risollevarsi. L’associazione UPA (Utenti Pubblicita’ Associati) prevede infatti una risalita verso il -12%, rispetto al -17% confermato a luglio.
Il progetto Branding e-volution di UPA e la School of Management del Politecnico di Milano
Si è (finalmente) respirato un clima di fiducia per l’andamento degli investimenti adv nel convegno intitolato “Il senso della Marca e il futuro dell’advertising”, tenutosi a Milano lo scorso 24/09/2020.
L’evento si è svolto per presentare i risultati della ricerca “Branding e-volution”, progetto nato nel 2019 dalla collaborazione tra UPA e la School of Management del Politecnico di Milano con lo scopo di offrire al mercato un contributo concreto e innovativo alla comprensione delle criticità e delle possibili opportunità di sviluppo delle marche nell’ecosistema digitale e social.
Sassoli de Bianchi (UPA): fiducia per il futuro della pubblicita’. Ma ci si spingerà sempre di più verso il digitale
Nel corso dell’appuntamento il presidente di UPA, Lorenzo Sassoli de Bianchi ha affermato: “Usciamo lentamente da un periodo drammatico iniziato nel 2008 e culminato nel 2013, quando la spesa pubblicitaria segnava -13%. Quindi adesso guardiamo al futuro con una certa fiducia, anche se rispetto a 7 anni fa ci sono stati grandi cambiamenti sul mercato come l’exploit degli influencer, dei branded content o delle inserzioni pianificate tramite piattaforme programmatic – e ha proseguito lanciando un chiaro segnale sull’evoluzione sempre più digital del comparto pubblicitario – tutto riconduce al digitale, non più una possibilità di sviluppo della marca bensì una necessità, seppur con alcune osservanze”.
Il digitale rappresenta la nuova chiave di successo per la pubblicita’. Eppure ancora molte aziende non si fidano…
Adottare una strategia aziendale improntata sul digitale è ormai diventato un passo importante da compiere e durante il convegno sono state presentate alcune case history significative.
Eppure, l’idea di investire nel digitale ancora non ha attecchito del tutto tra i vari brand.
Come è stato riportato anche dal quotidiano Italia Oggi, nel 43% dei casi i marchi si limitano agli investimenti online nel breve periodo. Solo il 25% pensa sul lungo periodo. Le aziende ancora hanno poca conoscenza su come misurare e monitorare la spesa negli anni (circa il 61%) e di come e quanto un brand forte possa aiutare il business (41%).
Il ruolo fondamentale del brand
Ma, contrariamente a quanto si pensi, il brand è fondamentale per costruire una valida campagna di comunicazione indirizzata agli utenti del web.
A tal proposito, è intervenuto Andrea Giovenali, ceo e fondatore di Nextplora, focalizzandosi sull’esperienza online dei consumatori: “Bisogna calibrare la propria esperienza digitale a seconda delle esperienze d’uso del web differenti per ogni tipo di cliente”.
Considerando la varietà degli utenti che popolano la rete, Giuliano Noci, ordinario di marketing e prorettore delegato del polo territoriale cinese del Politecnico di Milano, ha dichiarato: “Il valore della marca come collegamento con le esigenze del pubblico, per infondere fiducia, per minimizzare le indecisioni di acquisto. Ecco perché un brand deve costruire una sua presenza digitale articolata e armonica spiegando quale è il senso del suo stare sul mercato”. (G.S. per NL)