"La Rai, insieme all’Ufficio delle Entrate, sta di fatto impedendo ai contribuenti di disdire il canone tv, con richieste illegali di compilazione di ‘appositi moduli’ e di denari non dovuti.La legge prevede che il contribuente possa fare richiesta di suggellamento dell’apparecchio televisivo e contestualmente cessare di pagare il canone-tassa Rai. Per farlo, e’ sufficiente un pagamento pari a 5,16 euro ed una lettera raccomandata a/r, indicando il numero di "abbonamento" e specificando il tipo dell’apparecchio di cui si e’ in possesso", ci scrive l’associazione ADUC.
Che continua: "La disdetta denunciata entro il 31 dicembre dispensa dal pagamento del canone dal 1 gennaio dell’anno successivo. Abbastanza chiaro, no? No. La Rai, violando la legge, richiede che il contribuente compili un ulteriore modulo, senza il quale -a suo dire- la disdetta non sarebbe valida (http://www.aduc.it/dyn/rai/20090224-rai-modulo.pdf), con anche richieste assurde tipo: "non basta indicare la marca ma occorre anche il modello del vecchio televisore", "occorre una copia del pagamento del canone della persona a cui e’ stato donato l’apparecchio", "occorre una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà debitamente compilata, sottoscritta da Lei e dal cessionario o dai cessionari degli apparecchi televisivi, e deve essere corredata dalle fotocopie di un valido documento di identita’ suo e dei cessionari", etc. Con questi artificii, la Rai pospone la data di suggellamento ad una data successiva al 31 dicembre 2008, e per questo pretende il canone anche per il primo semestre dell’anno 2009 (euro 54,86 Euro). Un pratica, questa della Rai, illegittima e vessatoria".
Ecco come difendersi secondo ADUC.
Che continua: "La disdetta denunciata entro il 31 dicembre dispensa dal pagamento del canone dal 1 gennaio dell’anno successivo. Abbastanza chiaro, no? No. La Rai, violando la legge, richiede che il contribuente compili un ulteriore modulo, senza il quale -a suo dire- la disdetta non sarebbe valida (http://www.aduc.it/dyn/rai/20090224-rai-modulo.pdf), con anche richieste assurde tipo: "non basta indicare la marca ma occorre anche il modello del vecchio televisore", "occorre una copia del pagamento del canone della persona a cui e’ stato donato l’apparecchio", "occorre una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà debitamente compilata, sottoscritta da Lei e dal cessionario o dai cessionari degli apparecchi televisivi, e deve essere corredata dalle fotocopie di un valido documento di identita’ suo e dei cessionari", etc. Con questi artificii, la Rai pospone la data di suggellamento ad una data successiva al 31 dicembre 2008, e per questo pretende il canone anche per il primo semestre dell’anno 2009 (euro 54,86 Euro). Un pratica, questa della Rai, illegittima e vessatoria".
Ecco come difendersi secondo ADUC.
1. rispondere con una lettera raccomandata a/r di messa in mora/diffida, spiegando di aver seguito alla lettera la legge in merito al suggellamento e di non dover alcun importo per l’anno 2009. Quindi richiedere un risarcimento del danno per le spese e delle eventuali perdite di tempo necessarie per difendersi da questa illegittima richiesta. Qui la nostra scheda pratica su come redigere una messa in mora: http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=111051
Per quieto vivere, si potra’ allegare anche il modulo compilato, tenendo presente che sottoscrivendo l’impegno a far entrare la Guardia di Finanza in casa propria non ha alcun valore e non e’ vincolante (il suo unico scopo e’ intimidire il contribuente che chiede la disdetta).
2. inviare copia di questa messa in mora, nonche’ della richiesta di suggellamento e della risposta della Rai alle seguenti autorita’:
– alla Procura della Repubblica di Torino, chiedendo alla stessa di accertare se non vi sia da parte del dirigente dell’Ufficio delle Entrate che ha inviato la richiesta un abuso di atti d’ufficio. Questo l’indirizzo: Procura della Repubblica – Corso Vittorio Emanuele II, 130 – 10138 TORINO (TO) ;
– alla Procura Generale della Corte dei Conti per danno erariale, chiedendo di accertare se non vi sia uno sperpero di denaro pubblico nella preparazione ed invio di lettere e moduli contrari alla legge. Questo l’indirizzo: Procura Generale della Corte dei Conti – Via A. Baiamonti, 25 – 00195 Roma.
– al Garante del Contribuente della propria Regione. Qui il modulo per fare ricorso: http://www.agenziaentrate.it/ilwwcm/resources/file/ebc00e45ce4cf26/224.pdf
Gli indirizzi del Garante della propria Regione possono essere trovati qui: http://www.finanze.gov.it/export/sites/default/finanze/documentazione/statuto_contribuente/indgarante.htm
Per quieto vivere, si potra’ allegare anche il modulo compilato, tenendo presente che sottoscrivendo l’impegno a far entrare la Guardia di Finanza in casa propria non ha alcun valore e non e’ vincolante (il suo unico scopo e’ intimidire il contribuente che chiede la disdetta).
2. inviare copia di questa messa in mora, nonche’ della richiesta di suggellamento e della risposta della Rai alle seguenti autorita’:
– alla Procura della Repubblica di Torino, chiedendo alla stessa di accertare se non vi sia da parte del dirigente dell’Ufficio delle Entrate che ha inviato la richiesta un abuso di atti d’ufficio. Questo l’indirizzo: Procura della Repubblica – Corso Vittorio Emanuele II, 130 – 10138 TORINO (TO) ;
– alla Procura Generale della Corte dei Conti per danno erariale, chiedendo di accertare se non vi sia uno sperpero di denaro pubblico nella preparazione ed invio di lettere e moduli contrari alla legge. Questo l’indirizzo: Procura Generale della Corte dei Conti – Via A. Baiamonti, 25 – 00195 Roma.
– al Garante del Contribuente della propria Regione. Qui il modulo per fare ricorso: http://www.agenziaentrate.it/ilwwcm/resources/file/ebc00e45ce4cf26/224.pdf
Gli indirizzi del Garante della propria Regione possono essere trovati qui: http://www.finanze.gov.it/export/sites/default/finanze/documentazione/statuto_contribuente/indgarante.htm
Qui il settore specifico sul canone/tassa del nostro sito Internet: http://www.aduc.it/dyn/rai