ADUC.it – “Dopo numerose nostre iniziative, la Rai ha cominciato a chiedere il pagamento dell’imposta-canone per un pc anche alle imprese, ed in particolare alle banche e agli uffici postali, tutti dotate di computer e monitor (1). Da anni, infatti, la Rai pretende si’ il pagamento del canone per il pc, ma solo dalle famiglie!
Su questo abbiamo presentato esposti alla Corte dei Conti, abbiamo interpellato formalmente la Rai e l’Agenzia delle Entrate e abbiamo posto numerose interrogazioni parlamentari al Governo. Ma nessuno ha voluto darci una risposta chiara, rimpallandosi la patata bollente a vicenda. Alla fine, l’Agenzia delle Entrate e’ stata costretta ad ammettere ufficialmente di non sapere se il canone fosse o meno dovuto per il pc, ed ha inoltrato nel 2007 richiesta di chiarimenti al ministero dello Sviluppo economico (allora ministero delle Comunicazioni). Siamo sicuri che il ministero, che da anni ignora milioni di famiglie, dovra’ ora pronunciarsi, visto che a chiedere chiarimenti sono Abi, Poste Italiane, Confindustria, etc. Se fosse confermato l’assoggettamento del pc al canone tv, le imprese dovranno all’erario circa un miliardo di euro ogni anno. Non una cifra da poco, visti i tempi. Chissa’, magari proprio grazie alle potenti lobby bancarie e imprenditoriali, il ministero escludera’ il pc dalla lista degli apparecchi soggetti al canone. Oppure si potrebbe addirittura arrivare ad una modifica del Regio decreto legge del 1938 che ha istituito il canone Rai. Aspettiamo fiduciosi. La vicenda e’ interamente documentata qui: http://www.aduc.it/dyn/rai
(1) http://www.aduc.it/dyn/tlc/noti.php?id=239348
Pietro Yates Moretti, vicepresidente Aduc