Lo scorso marzo abbiamo condotto un’indagine (vedi sotto) per capire quali apparecchi elettronici “atti o adattabili alla ricezione delle radioaudizioni” siano soggetti alla tassa/canone Rai. Dopo aver contattato numerose volte la Rai (servizio “Rispondi Rai”), l’Agenzia delle Entrate (deputata alla riscossione), la Guardia di Finanza (organo di polizia che controlla) ed il ministero delle Finanze, non siamo riusciti ad ottenere due risposte uguali: alcuni incaricati sostenevano che si dovesse pagare il canone solo per un apparecchio televisivo tradizionale, altri invece includevano nella lista registratore dvd, videofonino, tvfonino, ipod e apparecchi mp3-mp4 provvisti di schermo, monitor a se’ stante (senza computer annesso), videocitofono, modem, decoder, videocamera, e/o alcuni tipi di macchina fotografica digitale (vedi sotto).
A seguito dell’indagine, abbiamo inoltrato una richiesta di chiarimento alla Rai ed al ministero dell’Economia, quest’ultimo oggetto anche di una interrogazione parlamentare presentata dall’on. Donatella Poretti della Rosa del Pugno. (1) Sono ormai passati sei mesi e ne’ il Governo, ne’ la Rai hanno voluto degnare i cittadini di una risposta.
Di fronte a questa incertezza, accompagnata da una campagna aggressiva della Rai fatta di missive minatorie, visite a domicilio, interventi della Guardia di Finanza, fermi amministrativi dell’auto, procedimenti legali e cosi’ via, siamo a chiedere nuovamente un chiarimento al Governo: quali sono gli apparecchi per i quali si deve pagare il canone? Al ministro dell’Economia Padoa Schioppa ricordiamo che combattere l’evasione fiscale non puo’ significare solo repressione, ma anche certezza del diritto. Oggi i cittadini non sono in grado di sapere quando pagare o meno una tassa.
Contrariamente, saremo costretti a ricorrere ad un metodo estremo di domanda: lo sciopero della fame! Perche’ il ministro ottemperi ad un suo atto dovuto e alla soddisfazione di un nostro diritto, la risposta ad un’interrogazione parlamentare. Per far valere il nostro diritto e quello di tutti i contribuenti faremo male solo a noi stessi: non interromperemo servizi in corso, non occuperemo strade e palazzi bloccando attivita’ e creando disagi per altre persone che non vogliono e non possono farsi coinvolgere. Il ministro avra’ davanti a se’ alcune persone che fanno male al proprio organismo solo perche’ lui non sta facendo il suo dovere.
L’INDAGINE NEL DETTAGLIO
Operatori “Rispondi-Rai”.Abbiamo chiamato piu’ volte (venti operatori diversi) questo servizio al numero 199.123.000. Le risposte sono state varie e contraddittorie, ma emerge un’ampia interpretazione dell’espressione “apparecchi atti o adattabili”. Per alcuni operatori il canone/tassa e’ dovuto solo se si e’ in possesso di un televisore, di un computer (anche senza scheda tv e connessione Internet) o di un videoregistratore. Per altri operatori, la tassa deve pagarla anche chi detiene solo uno dei seguenti apparecchi: registratore dvd, videofonino, tvfonino, ipod e apparecchi mp3-mp4 provvisti di schermo, monitor a se’ stante (senza computer annesso), videocitofono, modem, decoder, videocamera, alcuni tipi di macchina fotografica digitale.
Tutti questi apparecchi, riferiscono gli operatori della Rai, sono infatti “adattabili” alla ricezione dei programmi tv (cosa che potra’ essere confermata da un qualsiasi esperto di elettronica).
Agenzia delle Entrate. Abbiamo prima chiamato il numero verde 848.800.444, dove dopo 25 minuti di attesa ci hanno suggerito di chiamare l’Agenzia delle Entrate Torino 2. Ma al numero dell’Agenzia di Torino ci hanno invitato a chiamare il numero 199.123.000, ovvero gli operatori Rispondi-Rai gia’ da noi interpellati piu’ volte.
Ministero delle Finanze. Il centralino ci ha detto di chiamare l’Ufficio Legislativo, il quale ci ha suggerito di chiamare l’Ufficio Legislativo-Finanze. Quest’ultimo ha detto di non poterci rispondere, ma ci ha suggerito di inviare un fax al fine di aprire una istruttoria.
Guardia di Finanza. Abbiamo contattato l’organo di polizia predisposta al controllo sul territorio. L’Ufficio Centrale per le Relazioni con il Pubblico ci ha suggerito di chiamare il Comando Provinciale di Roma. Questi ci hanno rimandato prima al ministero delle Finanze (gia’ chiamato) e poi all’Ufficio monopoli, che non risponde. Abbiamo quindi contattato vari comandi regionali e provinciali della Guardia di Finanza. Nessuna risposta, eccetto per un cortese ufficiale di Torino che ci ha invitato a recarci nel suo ufficio per cercare risposte meno generiche.
(1) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=177040
Qui il nostro settore specifico sul canone/tassa e la petizione che ne chiede l’abolizione: http://www.aduc.it/dyn/rai