Raimondo Vianello è morto nella notte all’età di 88 anni. Era nato a Roma il 7 maggio 1922. Da ragazzo si era trasferito a Spalato col padre ammiraglio della Marina Militare.
Iscrittosi a Giurisprudenza nel 1944 aderì alla Repubblica Sociale Italiana come bersagliere e fu arrestato dagli alleati. Dopo il conflitto diventò dirigente del Centro Nazionale Sportivo Fiamma. Perfetto gentleman inglese nell’aspetto e nei modi, iniziò casualmente la sua carriera di attore nel 1946 perché scelto ad interpretare il ruolo di un ufficiale americano nella rivista satirica Cantachiaro n.2 di Garinei e Giovannini. Nel 1947 esordì al cinema ne "I due orfanelli" per la regia di Mario Mattoli; nel teatro di rivista recitò accanto a Wanda Osiris in "Domani è sempre domenica" (1950), a Carlo Dapporto, Gino Bramieri, Ugo Tognazzi con cui fece coppia fissa dal 1951. Dopo la rivista, Vianello passò al cinema, come caratterista e poi al teatro. La neonata televisione italiana ne scoprì presto le qualità sceniche e comiche e si assicurò subito il suo talento: dall’estate del 1954 Vianello fu il mattatore misurato, civile, etereo come un nobile decaduto di "Un, due, tre", accanto al sanguigno Tognazzi. Il duo comico fu indimenticabile protagonista di provocatori e succosi sketch, croce e delizia dei dirigenti della Rai, che finirono per punire l’irriverenza dei due “ragazzacci”: nel 1959 la trasgressiva ironia dello scivolone del Presidente Gronchi, nell’ambito di una serata in onore di De Gaulle, non superò la censura e il programma venne sospeso di lì a poco. Nel 1962 sposò Sandra Mondaini, cioè la donna che sarebbe diventata la compagna di tutta la vita. Nel 1964 Vianello interpretò l’episodio Il fornaretto di Venezia in Biblioteca di Studio Uno, mentre nel 1967 fu nel varietà del sabato sera Il tappabuchi in qualità di "valletto" di Corrado. Condusse poi con Johnny Dorelli la fortunata edizione di Canzonissima. Negli anni ’60 continuò ad esibirsi sul grande schermo anche come sceneggiatore. Fu poi interprete di diversi sketch pubblicitari di Carosello da solo o con la moglie. A partire dagli anni ’70 gli show televisivi con la moglie: "Sai che ti dico?" (1972), "Tante scuse" (1974), "Di nuovo tante scuse" (1975/76), "Noi… no" (1977/78), "Io e la Befana" (1978-79), "Sette e mezzo" (1980), "Stasera niente di nuovo" (1981). Nel 1982 passò con la moglie a Fininvest e per Canale 5 condusse: "Attenti a noi due"(1982), "Attenti a noi due 2" (1983), "Zig zag" (dal 1984 al 1986) e "Sandra e Raimondo show "(1987). Nel 1988 fu suo "Il gioco dei nove" (tre edizioni fino al 1990). Il 17 gennaio 1988 andò in onda la prima puntata della sit-com "Casa Vianello", eccellente prova della coinvolgente ironia con cui la coppia più amata dagli italiani sapeva portare in scena i problemi della vita coniugale. "Casa Vianello" diventò un appuntamento fisso di Canale 5, in onda per quasi vent’anni (l’ultima edizione fu nel 2007). Nel 1990, in occasione del decennale di Canale 5 venne chiamato (con Sandra) a condurre "Buon compleanno Canale 5" e "Quel motivetto". Dal 1991 al 1999 Vianello fu conduttore intelligente e signorile di "Pressing", settimanale sportivo di Italia1. Il 26 giugno 1996 venne insignito dal Presidente della Repubblica dell’onoreficenza di Grand’Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana. Nel 1998 presentò il festival di Sanremo e fu protagonista con la moglie e Andrea Roncato della serie di Canale 5 "I misteri di Vianello". Il 2004 fu l’anno di "Sandra e Raimondo supershow", in omaggio alla carriera. Nel 2008 venne infine "Crociera Vianello" e proprio in occasione della conferenza stampa di presentazione del nuovo show, il 10 dicembre 2008, la moglie Sandra (da tempo ammalata) annunciò la sua decisione di lasciare il mondo dello spettacolo, seguita dal marito. Nella sua lunga e fortunata carriera Raimondo Vianello partecipò ad oltre 50 film del genere comici. Da oggi la tv è più sola. Ciao Raimondo, ci mancherai. (R.R. per NL)