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Estratto da una circolare della struttura di competenze a più livelli Consultmedia (collegata a questo periodico)- la circolare integrale può essere richiesta esclusivamente dagli assistiti Consultmedia all’indirizzo: [email protected] – (…) = omissis – “(…)Numerosi soggetti hanno avanzato a questa struttura, nel tempo, analoghe richieste di chiarimenti a riguardo della normativa in oggetto. In ragione di ciò, si è ritenuto opportuno fare oggetto la circostanza di una circolare esplicativa. Il d.P.R. 184/2006 disciplina una particolare procedura in materia di accesso agli atti amministrativi qualora la P.A. individui la presenza di controinteressati, cioè di soggetti che dall’esercizio dell’accesso vedrebbero compromesso il loro diritto alla riservatezza. Oltre ad essere previsto che, in tali casi, si debba procedere alla richiesta di accesso formale, l’art. 3 del sopraccitato d.P.R. prevede, in particolare, che a tali soggetti la P.A. debba comunicare l’istanza al fine di consentire loro l’opposizione nel termine di 10 giorni, in mancanza della quale si potrà procedere alla richiesta di accesso. Peraltro, la stessa normativa non sembra dettare i casi specifici di esclusione all’accesso con riferimento alla presenza di soggetti controinteressati, limitandosi a richiamare l’art. 24 della legge 241/1990 (art. 10 d.P.R. 184/2006).
Il suddetto articolo, infatti, così recita:
1. Il diritto di accesso è escluso per i documenti coperti da segreto di Stato ai sensi dell’articolo 12 della legge 24 ottobre 1977, n. 801, nonché nei casi di segreto o di divieto di divulgazione altrimenti previsti dall’ordinamento.
2. Il Governo è autorizzato ad emanare, ai sensi del comma 2 dell’articolo 17 della legge 23 agosto 1988, n. 400, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti intesi a disciplinare le modalità di esercizio del diritto di accesso e gli altri casi di esclusione del diritto di accesso in relazione alla esigenza di salvaguardare:
a) la sicurezza, la difesa nazionale e le relazioni internazionali;
b) la politica monetaria e valutaria;
c) l’ordine pubblico e la prevenzione e repressione della criminalità;
d) la riservatezza di terzi, persone, gruppi ed imprese, garantendo peraltro agli interessati la visione degli atti relativi ai procedimenti amministrativi, la cui conoscenza sia necessaria per curare o per difendere i loro interessi giuridici.
3. Con i decreti di cui al comma 2 sono altresì stabilite norme particolari per assicurare che l’accesso ai dati raccolti mediante strumenti informatici avvenga nel rispetto delle esigenze di cui al medesimo comma 2.
4. Le singole amministrazioni hanno l’obbligo di individuare, con uno o più regolamenti da emanarsi entro i sei mesi successivi, le categorie di documenti da esse formati o comunque rientranti nella loro disponibilità sottratti all’accesso per le esigenze di cui al comma 2.
5. Restano ferme le disposizioni previste dall’articolo 9, L. 1° aprile 1981, n. 121, come modificato dall’articolo 26, L. 10 ottobre 1986, n. 668, e dalle relative norme di attuazione, nonché ogni altra disposizione attualmente vigente che limiti l’accesso ai documenti amministrativi.
6. I soggetti indicati nell’articolo 23 hanno facoltà di differire l’accesso ai documenti richiesti sino a quando la conoscenza di essi possa impedire o gravemente ostacolare lo svolgimento dell’azione amministrativa. Non è comunque ammesso l’accesso agli atti preparatori nel corso della formazione dei provvedimenti di cui all’articolo 13, salvo diverse disposizioni di legge.
Il potere di esclusione del diritto di accesso, dunque, tenuto comunque conto di quanto sopra esposto, parrebbe essere un potere discrezionale della P.A., sicché (… segue per assistiti Consultmedia…) Nel ricordare che questa struttura è a disposizione per qualsiasi chiarimento a riguardo, si evidenza che il partner di riferimento è: dr.ssa Daniela Gabaldi – tel. 0331/452183 fax 593008 [email protected] (…)