Dove non arriva la Cia, dove il Ministero della Difesa americano fa fatica ad approdare, arrivano i “cacciatori del web”, veri e propri professionisti nell’arte di scovare all’interno della rete ogni tipo di messaggio, di contatto, di informazione utile, proveniente dal mondo del terrorismo internazionale di matrice islamica. Il lavoro è più che altro una missione per chi, come loro, ha iniziato quasi per gioco, per hobby, ed ora si ritrova a collaborare con governo e Federali nella loro guerra al terrorismo. “Site institute” e “Haganah.us” sono i nomi di queste due associazioni, divenute una sorta di società di consulenza per scoprire e tradurre (punto questo molto importante, perché solo tramite una traduzione che sia davvero fedele è possibile comprendere a fondo il significato dei messaggi di Al Quaeida) ogni notizia inerente la “Jhiad virtuale” che ogni giorno si sviluppa su internet, mezzo senza il quale sarebbe impossibile per i presunti terroristi comunicare tra loro da un angolo all’altro del globo. Tra i protagonisti di questa innovativa battaglia v’è Rita Katz, la cui incredibile storia pare la premessa perfetta per chi, come lei, è così in prima linea nella lotta contro il terrorismo islamico. Rita, nata in Iraq nel 1963 da una ricca famiglia ebraica, ha visto il padre venire barbaramente giustiziato, accusato d’essere una spia. Fuggita in Iran con la madre, è riuscita da lì a giungere in Israele, da dove nel 1997 è approdata negli Stati Uniti con la sua famiglia. Dall’epoca si dedica completamente (complice un’ottima padronanza della lingua araba) alla ricerca ed alla traduzione di ogni possibile indizio inerente la Jhiad.
Domani, 11 settembre, intanto, per il sesto anniversario dell’attentato alle Twin Towers, sarà reso noto il nuovo video di Bin Laden che, assente oramai da molto tempo dagli schermi televisivi statunitensi, si ripromette di rinnovare la proprie minacce all’Occidente, fomentando la volontà di vendetta del presidente americano e riempiendo di lavoro l’agenda di Rita Katz e dei suoi colleghi. (Giuseppe Colucci per NL)