Il TAR Lazio ha sospeso in via cautelare la delibera 42/09/CIR dell’Autorita’ per le garanzie nelle comunicazioni nella parte in cui impone a Telecom di rimuovere le clausole antifrode relative ai servizi su numerazioni non geografiche (899, 892, 894, 895, ecc.) previste dall’offerta di riferimento 2009 per i servizi di raccolta, terminazione e transito delle chiamate su rete fissa. Si tratta di un ‘tariffario’ che elenca quanto i gestori alternativi devono pagare a Telecom Italia per l’utilizzo dei cavi e delle centraline dell’ex monopolista. Telecom ha proposto agli operatori che forniscono servizi su numerazioni non geografiche due diverse clausole volte a tutelare gli utenti contro le truffe, le bollette gonfiate e a evitare che, in caso di frode, la societa’ possa essere accusata di complicita’ con gli operatori che offrono il servizio. Le clausole prevedono la sospensione dell’addebito nei confronti dell’utente in caso di bollette con importi anomali e il congelamento del pagamento della quota, pari a circa l’80% degli importi relativi a questo tipo di telefonate, destinata agli operatori alternativi assegnatari di numerazioni non geografiche e ai centri servizi. Nella delibera con cui ha approvato l’offerta di Telecom per il 2009, l’Autorita’ ha imposto, all’articolo 2 comma 3, di cancellare le clausole in questione, rinviando alla contrattazione tra le parti l’adozione di misure antifrode "a maggior tutela del cliente". Il Tribunale amministrativo ha accolto le argomentazioni di Telecom e ha sospeso in via cautelare la norma in questione fino al 23 settembre, data dell’udienza in cui il TAR dovra’ decidere se confermare la misura interinale. Quindi per ora valgono le regole auspicate da Telecom Italia. (fonte ADUC)
Riferimenti normativi: Delibera 42/09/CIR – Allegato A alla Delibera 42/09/CIR