Il ministro del Lavoro, Damiano (foto), rinnova, ancora una volta, il suo augurio affinché l’oramai proverbiale diatriba tra editori e giornalisti si avvii verso una serena conclusione, dopo ben 689 giorni dalla scadenza del contratto di lavoro. Il ministro invita le parti a riavvicinarsi, a dialogare. Già, lo fa in termini diplomatici, poiché, in assenza di una grossa dose di diplomazia, il ministro si sarebbe rivolto unicamente al versante degli editori e con toni, ovviamente, meno concilianti. In effetti, due anni dopo il termine del contratto, gli editori continuano a non voler sentir parlare di rinnovo, se non ai termini (improponibili) da loro imposti. Così, dopo i numerosi appelli della categoria dei giornalisti al ministro del Lavoro, al Presidente Napolitano e al premier Prodi, Damiano rinnova il proprio appello al dialogo, nella speranza che non finisca per risultare un buco nell’acqua come i precedenti interventi. (L.B. per NL)