“RDS insieme a te. Trasmettiamo voglia di partecipare”, questo è il concept strategico del network nazionale dell’editore Eduardo Montefusco: insieme agli ascoltatori e, perché no, anche insieme ad altre radio.
La volontà di RDS sarebbe, infatti, quella di creare delle alleanze strategiche con altre emittenti in modo da avere un peso significativo rispetto ai competitor del mondo radiofonico.
In linea con la volontà di collaborazione con altri soggetti, già a luglio Montefusco aveva scritto una lettera al Gruppo 24 ore nella quale si mostrava interessato ad acquisire una quota di Radio 24; tale richiesta non era però andata a buon fine, dal momento che non c’era alcuna intenzione di vendita da parte del gruppo editoriale che si occupa di informazione economica, finanziaria, professionale e culturale.
Un risultato favorevole, conformemente alla strategia di RDS (anche se con alcuni limiti, da non sottovalutare, di cui daremo conto di seguito), è invece stato ottenuto pochi giorni fa: il 10 ottobre l’emittente, attraverso un investimento di 6,5 milioni di euro, ha acquisito il 10% di Radio Italia. Da rilevare che pochi giorni prima il socio di maggioranza di Radio Italia, Mario Volanti, aveva ceduto una sua quota del 10% al gruppo editoriale GEDI (L’Espresso, che edita le emittenti Radio DeeJay, Radio Capital e m2o).
Immediatamente dopo l’annuncio della chiusura dell’operazione, il Presidente di RDS ha così dichiarato sul quotidiano Italia Oggi: “Sono fiducioso che due pionieri puri della radiofonia nazionale possano, insieme, condividere piani di sviluppo in un settore, come quello radiofonico, che è il solo a crescere nel panorama dei media”. Di tutt’altra opinione è apparso però Volanti, che, in tempo reale, ha rispedito al mittente la proposta, evidenziando che il suo unico interlocutore per “piani di sviluppo” è il socio GEDI.
Così il duo RDS/GEDI non appare per nulla paritetico: sulla carta si ritrova una stessa percentuale (come detto, il 10% di Radio Italia è stato acquisito da RDS e uno stesso 10% appartiene al Gruppo L’Espresso), ma nella realtà dei fatti si hanno rapporti ben diversi, il primo molto teso, il secondo di ben più ampio respiro.
Tornando all’emittente della famiglia Montefusco, vanno sottolineati i dati riguardanti il valore della produzione di Radio Dimensione Suono: il 2016 è stato chiuso a 39,7 milioni di euro – con un incremento del 5% rispetto all’anno precedente – e si prevede di superare i 40 milioni di euro come valore della produzione per il 2017. Si tratta di risultati significativi che stanno raggiungendo quelli della rivale RTL 102,5, la quale ha toccato quota 46,7 milioni di euro lo scorso anno.
Dati ben lontani dai colossi Mediaset e GEDI (il primo che fattura 3,66 miliardi di euro e il secondo che ha ricavi annui per circa 600 milioni di euro).
E, a proposito di Radiomediaset, occorre ricordare l’acquisto di Radio Subasio e il successivo potenziamento verso l’inedita copertura del nord Italia attraverso l’accensione di una frequenza a Milano, con la quale – ha dichiarato in un’intervista a Italia Oggi Paolo Salvaderi, a.d. del ramo radiofonico del gruppo di Cologno Monzese, forte di un incremento del 6,2% della raccolta pubblicitaria nel primo semestre 2017, – “valorizziamo il nostro brand e andiamo a competere con le emittenti con un palinsesto prevalentemente di musica italiana”.
Tornando all’emittente di Montefusco, occorre anche guardare al fatto che nel 2016 RDS ha investito più di 7 milioni in potenziamento impiantistico, acquisendo frequenze soprattutto nel centro-nord Italia (attraverso l’accesso al credito bancario) e che sono aumentate sia le spese riguardanti l’attività di adv, sia i costi dei lavoratori (rispettivamente, 7,2 e 4,3 milioni di euro).
Insomma, RDS rafforza le proprie posizioni guardando ad importanti alleanze per reggere l’onda d’urto del Biscione.
Il problema è che, almeno per ora, tali manifestazioni di disponibilità non sembrano essere raccolte dagli altri player che, all’evidenza, preferiscono continuare ad operare in forma disgiunta. Chissà perchè… (G.C. per NL)