L’acceso dibattito tra l’industria radiofonica e la Apple in merito all’attivazione dei chip FM negli iPhone si arricchisce dell’intervento di Beth Neuhoff, CEO e presidente della Neuhoff Communication, società di media e comunicazioni proprietaria – tra gli altri asset – di venti stazioni radio.
Beth Neuhoff ha deciso di scendere personalmente in campo per scongiurare la denegata ipotesi che la questione dei chip FM cada nel dimenticatoio (come già accaduto in passato) dopo che l’allarme e la situazione emergenziale destati dalle recenti calamità naturali saranno rientrati.
Perciò Neuhoff ha registrato un messaggio che va in onda sulle radio di proprietà della società e che invita a sottoscrivere online una petizione rivolta ad Apple e alle autorità statunitensi (in particolare, la FCC, cioè la commissione federale deputata alle comunicazioni) affinché provvedano nel senso dell’attivazione dei chip FM negli iPhone, come negli smartphone delle altre maggiori case produttrici.
Questo il contenuto dello spot di Beth Neuhoff (in foto): “Sono Beth Neuhoff, CEO della Neuhoff Communication. Poco tempo fa, io e milioni di altre persone siamo state obbligate ad evacuare la Florida a causa dell’uragano Irma. È stato davvero spaventoso e la radio nella mia auto era la mia unica fonte di informazioni: questo è davvero sbagliato. Probabilmente quasi nessuno sa che tutti noi potremmo avere un accesso alla radio, proprio nelle nostre mani! Ciò grazie al piccolo chip FM dentro i nostri telefoni cellulari. Questo chip deve solamente essere attivato nell’interesse della pubblica sicurezza. Nella maggior parte dei telefoni Android, i chip sono attivi, ma negli iPhone no. Davvero non ne comprendo il motivo. In conseguenza degli uragani Harvey, Irma e Maria dobbiamo chiedere ad Apple di agire: digita freeradioonmyphone.org/takeaction e unisciti a me per chiedere ad Apple di rendere disponibile questo servizio vitale”.
La radio, infatti, riesce a fornire un servizio continuo di informazioni anche laddove le infrastrutture per le trasmissioni tv e la connessione internet sono fuori uso, come avviene in caso di uragani. Nel ritenere vitale il servizio radio durante emergenze meteo sono tutti compatti: dj, speaker, imprenditori dell’industria radiofonica come Neuhoff, politici come il senatore Bill Nelson, agenzie governative come la FEMA (la protezione civile statunitense) e la FCC (che tuttavia escludono la possibilità di interventi legislativi impositivi) e, non da ultimo, la popolazione.
Le loro pressioni hanno indotto Motorola, Samsung e LG ad attivare il chip FM che consente la ricezione radio sugli smartphone da loro prodotti, ma non hanno sortito lo stesso effetto su Apple.
Nel suo messaggio, Beth Neuhoff dice di non comprendere le motivazioni del rifiuto di Apple all’attivazione del chip, ma le voci più critiche ritengono che la paura della società di Cupertino sia che i propri servizi di streaming (Apple Music) vengano annientati dalla possibilità di accesso ad un servizio di radio FM gratuito tramite iPhone.
Dal canto suo, Apple ha recentemente rilasciato pubbliche dichiarazioni su Bloomberg in cui sottolinea come i propri telefoni, sebbene non abbiano il chip FM attivo, contengano molte funzioni per le emergenze: “Apple ha molta cura della sicurezza dei propri utenti, specialmente in momenti di crisi; per questo abbiamo messo a punto delle moderne soluzioni di sicurezza nei nostri prodotti. Gli utenti possono chiamare i numeri di emergenza e accedere al proprio identificativo medico direttamente dalla schermata di blocco del telefono, nonché ricevere diversi servizi governativi di notifica, dalle informazioni meteo agli AMBER alert” (il sistema di allarme nazionale in caso di sospetto rapimento di minore, ndr). Infine, i modelli iPhone 7 e iPhone 8 non conterrebbero nemmeno il chip FM, conclude Apple per sottrarsi al dibattito (parzialmente, considerato che i vecchi modelli sono ancora in circolazione).
Stante l’irremovibilità dell’azienda guidata da Tim Cook, i sostenitori dell’attivazione del chip FM hanno a gran voce richiesto l’intervento legislativo del governo federale, ma è stata proprio la FCC ad escludere l’eventualità di una simile ingerenza, ritenendo che i consumatori abbiamo tutti gli strumenti per fare scelte libere e consapevoli nell’acquisto dei prodotti sul mercato.
Per quanto sembri improbabile che un marchio come Apple possa perdere clientela da questa evenienza, forse è lecito pensare che – esclusa l’imposizione normativa – quello potrebbe essere l’unico evento in grado di persuadere la società di Cupertino a cambiare orientamento circa l’attivazione dei chip FM.
Ma sono in molti a pensare che FCC si spinga oltre il flebile invito. Fatto sta che in questo braccio di ferro in gioco è anche la verifica dei rapporti di forza tra broadcaster ed Apple. (V.D. per NL)