Il 2006 è stato un anno molto positivo, in Italia, per quel concerne l’annosa problematica del digital divide, da sempre, nel nostro Paese, di gran lunga superiore a quello degli altri Stati industrializzati. Da popolo del “pizza, spaghetti e…tv”, gli italiani stanno, sempre più, trasformadosi in popolo della rete, aperto alle nuove tecnologie digitali (no, ovviamente non si sta parlando del tanto agognato digitale terrestre: meglio lasciar correre, onde evitare fastidiosi mal di pancia al Ministro Gentiloni) ed alle loro specificità. Certo, il telefono cellulare ci costa ancora qualcosa come 18 miliardi di euro, ma le tecnologie ancor più innovative hanno trovato spazio, mai come lo scorso anno, nel paniere di spesa degli italiani. Un’indagine de “Il Sole 24Ore” ha calcolato che ogni famiglia spende, in media, 1631 euro annui in spese per beni legati alla tecnologia (135 euro al mese; 4,5 al giorno), poco equamente distribuiti tra i 1171 spesi in telefonate (da fisso e mobile), i circa 300 sborsati tra canone Rai, abbonamento a Sky e al Digitale Terrestre, e i 160 utilizzati per navigare in rete. In tutto fa 1631 euro, che, moltiplicati per il numero di famiglie, fanno 38 miliardi.
Andando nel dettaglio, si nota come, rispetto al 2005, sia diminuita la spesa per cambiare il proprio cellulare (-5,7%) ma sia aumentata quella per utilizzarlo (+5,1% e 18 miliardi di spesa). Ancora più in aumento sono i consumi legati ai servizi che il cellulare offre (sms, mms, videochiamate, suonerie, sfondi ecc…): +24% e business da 4 miliardi. Anche la tv, da sempre medium prediletto degli italiani, non perde colpi: la sua nuova frontiera, il televisore ultrapiatto, è già nel 12,5% dei salotti italiani.
Un capitolo a parte lo merita il boom nella vendita di pc e negli abbonamenti (quasi esclusivamente in flat) ai vari operatori che forniscono i servizi della banda larga (e che sovente sottraggono abbonamenti all’ex monopolista Telecom). Nel solo 2006 sono stati venduti 1,4 milioni di nuovi pc e, oramai, il 56% delle famiglie ne possiede almeno uno in casa. Il 12% ne conta due o più. Il vero motore portante di questo sviluppo (ed era ora!) sono i servizi della banda larga, cresciuti di un quarto nei dodici mesi dell’anno passato, sino a raggiungere gli 8,5 milioni di utenze totali. E ciò che più stupisce è il gap, pressoché inesistente (pochissimi punti percentuali), tra Nord e Sud del Paese, tanto nella diffusione quanto nella quantificazione d’utilizzo giornaliero (70 minuti di media). Che la lotta al digital divide abbia preso, finalmente, la piega giusta? (Giuseppe Colucci per NL)