Una sentenza del Tribunale Civile di Treviso ha condannato un’emittente slovena a rimuovere le interferenze provocate ad una stazione italiana, ritenendo non rilevanti gli accordi internazionali perché sottoscritti fra Stati e non vincolanti per i cittadini.
Perché Mediaset è terrorizzata dall’anticipazione di due anni della liberazione della banda tv sotto i 700 MHz (dal 2022 al 2020)? Due anni non dovrebbero essere un orizzonte temporale ingestibile per un’azienda che opera in un settore dove i mutamenti tecnologici sono all’ordine del giorno.
Nel corso degli ultimi anni la struttura di competenze a più livelli Consultmedia (collegata a questo periodico) ha diversificato la propria attività, estendendo il raggio d’azione a settori attigui, coinvolgendo per l’occasione nuovi professionisti partner e collaboratori.
Lo dice un emendamento di Sel approvato dalla commissione Cultura della Camera: lo 0,1% dei ricavi delle concessionarie finanzierà il mondo editoriale; previste anche alcune modifiche al sistema pensionistico.
Mediobanca stima il recupero fiscale dal canone in 848 milioni: La7 e Mediaset chiedono che la Rai rimuova gli spazi pubblicitari su almeno due delle maggiori emittenti.
Il futuro della tv (come quello della radio, del resto) sembra si giocherà sul campo dell’LTE broadcast, richiedendo una condizione impiantistica opposta a quella oggi in mano alle emittenti radiotelevisive; il polo unico delle antenne sarebbe per questo una situazione auspicabile.