L’ormai assodato tracollo della carta stampata continua, sia per vendite di copie che in pubblicità; la reazione principale del settore sembra essere quella di lamentarsi del momento difficile, ignorando quasi del tutto le nuove opportunità digitali.
Due mld di euro per l’editoria, uno e mezzo per la televisione: questo è il triste bilancio delle perdite di ricavi registrate nell’ultimo quinquennio dai due settori dei media italiani.
Il 2016 sarà l’anno degli spin-off societari nel comparto tv locale. “La decisione non è più prorogabile: la maturazione delle modalità di pagamento dei diritti amministrativi per la titolarità dei diritti d’uso DTT e la cogenza dell’obbligo di separazione contabile non solo tra attività di operatore di rete e di fornitore di servizi di media audiovisivi, ma anche all’interno dei singoli titoli autorizzativi per content provider (s.m.a.v.), rende, se non indispensabile, quantomeno opportuno lo scorporo degli asset”.