Secondo le stime stilate dalla società di consulenza PricewaterhouseCoopers da qui al 2019 il settore intrattenimento e media conseguirà un incremento del 3,6% medio all’anno fino al 2019, arrivando a 34,8 mld di euro, parte derivanti dalla spesa degli utenti finali (27,7 mld, +4,6%), parte dalla pubblicità (7,1 mld, +0,2%).
Eppur si muove, verrebbe da dire galileicamente dopo aver letto le esternazioni di Maurizio Giunco, presidente dell’Associazione Tv Locali della Confindustria Radio Tv, che ha deciso di commentare l’incredibile ritardo ministeriale nella pubblicazione dei provvedimenti sottesi alla rottamazione delle frequenze incompatibili con le emissioni estere.
Come noto, Nielsen segue le abitudini dei consumatori italiani ed europei con la Global Survey “Trust in advertising”. I dati resi noti sul punto attestano che il 45% dei consumatori italiani considera credibili i consigli degli spot tv, il 74% quelli dei conoscenti diretti, mentre il 64% considera validi i commenti letti sui social network.
"Wile e Coyote", così Barclays (banca internazionale britannica presente in oltre cinquanta Paesi) intitola un report appena diffuso sulle società televisive europee.
"A poco meno di un anno dalla quotazione in Borsa Rai Way definisce in modo organico le proprie linee di sviluppo – ha spiegato il numero uno del provider tlc del gruppo RAI, Camillo Rossotto – focalizzazione sul core business e su iniziative di efficienza operativa con conseguente espansione dei margini e della capacita’ di cassa".