Che Netflix e gli altri operatori televisivi via internet siano ormai una minaccia per i broadcaster tradizionali internazionali è cosa risaputa: la conferma ufficiale a questa tendenza è arrivata anche dalla valutazione del report Global Media di Société General (SocGen), che ha analizzato al microscopio sei società di media statunitensi, di cui tre tradizionali (Cbs, 21st Century Fox e Viacom) e tre online (Facebook, Google e Netflix).
“A seguito dell’esame delle osservazioni pervenute da parte di alcuni operatori di rete della Regione Emilia Romagna nonché di pronunce della Magistratura sono state apportate variazioni alla graduatoria di assegnazione delle frequenze televisive della regione Emilia Romagna”.
In sostanziale linea con il trend dei principali strumenti pubblicitari, anche la radio chiude il 2014 con un fatturato della pubblicità nazionale in calo dell’1,8%. Il calo contenuto è stato conseguito grazie al forte recupero condotto, in particolare nell’ultimo trimestre, dopo i disastrosi mesi estivi.
Torna a crescere la pubblicità televisiva e inverte la tendenza anche la pay tv: Sky segna +30.000 utenti sat.
Con il capo II riprende la trattazione dei casi tradizionali dei diritti connessi; appunto quelli collegati alle emissioni radiofoniche e televisive. Questo capo consiste in un solo articolo, l’art. 79.