“I nuovi pilastri del settore sono il video, il mobile, il social e il programmatic. Internet si conferma un mezzo dinamico, in grado di muoversi autonomamente ma anche di contaminarsi con gli altri media”.
Altri problemi in arrivo per le emittenti radiofoniche. Da indiscrezioni raccolte da questo periodico, il 2015 sarà caratterizzato, in particolar modo in Lombardia e Piemonte, da un inasprimento del contenzioso interferenziale in FM tra Italia e Svizzera.
Il sottosegretario allo Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni Antonello Giacomelli si dichiara determinato a risolvere una volta per tutte il problema delle interferenze internazionali, che più che problemi politici (le proteste delle scoordinate emittenti locali sono pressoché invisibili) sta procurando imbarazzi nelle relazioni estere.
Con la delibera in titolo, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha disposto la modifica degli allegati A, B e D alla delibera n. 666/08/CONS e dell’Allegato A alla delibera 353/11/CONS.
Mercoledì 3 dicembre 2014 avrà inizio la trasmissione, da parte delle imprese televisive locali associate al sindacato Aeranti-Corallo di trecentomila spot (
qui il video) per protestare contro le "inaccettabili recenti scelte governative che penalizzano fortemente il comparto televisivo locale".
Il perdurare della crisi economica se da una parte ha rallentato notevolmente il fenomeno della compravendita di impianti FM che aveva caratterizzato fortemente il decennio 2000/2010, dall’altra ha favorito ed anzi incentivato attività di rivalutazione patrimoniale.
La partenza ricorda quella, negli anni ’80, di
Retemia, il network di Mendella presentato in pompa magna con tanto di nomi notissimi del panorama, artistico italiano.
Camillo Castellazzi è morto questa notte. Aveva solo 53 anni. Era entrato nel mondo della radiofonia, alla TEM di Milano, come collaudatore all’inizio degli anni ’80.
Approvati, nell’iter parlamentare relativo alla Legge di stabilità 2015, alcuni emendamenti che prevedono un aumento delle misure di sostegno per tv e radio locali per 20 mln di euro annui per il triennio 2015-2017.