E’ rinviato di tre mesi l’incremento di un punto percentuale dell’aliquota ordinaria dell’Iva, che il Dl 98/2011 aveva previsto a partire dall’1 luglio.
Novità in materia di giustizia civile, fondo di garanzia per le Pmi, crediti agevolati alle aziende per l’acquisto di macchinari, nuova agenda digitale, modifica di Equitalia e Università.
Il 26 giugno il Consiglio regionale della Toscana ha approvato la proposta di legge n. 211 concernente la disciplina del sostegno regionale alle imprese di informazione; modifiche alle leggi regionali n. 35/2000, 22/2002, 32/2002.
Lo scorso 19 giugno il Viceministro dello Sviluppo economico con delega alle comunicazioni, Antonio Catricalà, è stato ascoltato in audizione alla Commissione Cultura della Camera dei Deputati.
Con la legge n. n. 71/2013, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 147 del 25 giugno 2013, che ha convertito il D.L. n. 43/2013, il Parlamento ha deciso di innalzare le imposte di bollo previste in misura fissa di euro 1,81 e 14,62, rispettivamente, a 2 e 16 euro.
Mentre in Italia si discute di togliere la banda 700 Mhz ai servizi televisivi, in Germania le Telco sono preoccupate per un mercato (quello dell’LTE) che ancora non decolla.
E’ stato pubblicato sul BUR Friuli Venezia Giulia n. 25 del 19 giugno 2013 il Regolamento per l’attribuzione, da parte del Corecom del Friuli V.G. alle emittenti televisive locali aventi sede operativa principale nella Regione Friuli Venezia Giulia, di risorse integrative dei contributi previsti dall’art. 45, comma 3, della legge 23 dicembre 1998, n. 448.
Nei giorni scorsi la DG per la pianificazione e la gestione dello spettro radioelettrico del Dipartimento alle Comunicazioni del Ministero dello Sviluppo Economico ha inviato una nota ad alcune emittenti televisive locali operanti in Liguria e Toscana invitandole a presentare un progetto tecnico volto a ridurre tutte le emissioni sul canale 43 UHF.
Il Viceministro Antonio Catricalà è stato chiaro: "televisione e internet devono avere le stesse regole e i soggetti attivi sul web devono investire in Italia e in Europa come investono i nostri produttori dell’audiovisivo, ma fino a quando non ci sarà questa regolamentazione, dovremo proteggere sul mercato chi ha investito e ha creato occupazione".
Altro che sostegno al settore agonizzante dell’emittenza locale. Dal Governo, con il "Decreto del Fare" arriva invece una mazzata a radio e televisioni locali.