Si profila lo spettro della crisi di Governo in Grecia. La coalizione dell’esecutivo guidata dal premier conservatore Antonis Samaras si è spaccata questa sera sulla questione della tv pubblica Ert, chiusa nove giorni fa con un decreto legge nell’ambito del ridimensionamento dei dipendenti statali voluto dai creditori internazionali della Grecia, ma il premier si è detto pronto ad andare avanti con decisione sulla strada intrapresa.
Arieggiare l’ipotesi che un’inefficiente azienda pubblica, da sempre sul groppone dei cittadini, potesse essere ceduta ai privati è stato come battere un nido di vespe col bacchio.
“La nostra normativa sulla privacy rispetta la legge europea e ci permette di creare servizi più semplici e più efficaci. Siamo stati costantemente in contatto con le diverse autorità coinvolte nel corso di questa vicenda e continueremo a esserlo in futuro”.
I periodici Rcs andranno alla Prs di Alfredo Bernardini de Pace. Alla fine Pietro Scott Jovane ha ceduto all’opposizione dei sindacati che si erano opposti alla vendita delle testate alla "Visibilia" di Daniela Santanché.
”Non ho mai parlato di vendita. L’attuale concessione scade il 6 maggio 2016″.
Lo ha affermato il vice ministro dello Sviluppo economico, Antonio Catricalà, smentendo l’ipotesi, ventilata nei giorni scorsi, di una eventuale vendita della tv pubblica per rimpinguare le casse dello Stato.
Ert ancora nell’occhio del ciclone. La televisione pubblica greca non sembra trovare pace: dopo la chiusura da parte del governo, le proteste e la riapertura ordinata dal Consiglio di Stato, la vicenda si arricchisce di un nuovo capitolo.
Dopo aver festeggiato i primi dieci anni di vita, dopo un più che positivo test durato qualche mese, m2o (radio) sbarca anche sul piccolo schermo con un proprio canale: m2oTv.
Stanno per essere liquidati alle emittenti radio-tv locali gli attesissimi contributi per molti milioni di euro, in sofferenza da diversi anni a seguito di lungaggini e complicazioni amministrative.