Sperando che non sia un abbaglio, pare di scorgere un po’ di luce alla fine della galleria che gli editori radiotelevisivi italiano stanno percorrendo da tanto, troppo, tempo.
L’accesso a internet a banda larga esteso a tutti i cittadini, come è noto, è uno degli obiettivi qualificanti della Digital Agenda europea, che fissa traguardi ambiziosi, come i 30 Mbps per tutti entro il 2020 (con il 50% degli utenti a 100 Mbps).
Il nuovo piano di numerazione Lcn recentemente emanato dall’Agcom con la delibera n. 237/13/CONS sarà impugnato al TAR dalle emittenti locali.
E’ di pochi giorni fa la notizia che, anche in secondo grado, la giustizia statunitense ha dato ragione a You Tube, ritenendo la controllata di Google non responsabile di violazione del copyright nei confronti di Viacom, per aver diffuso video caricati da utenti sui quali l’azienda delle tlc poteva vantare diritti di sfruttamento.
Dall’assegnazione del dividendo interno, il governo "prenderà poco o niente, se prenderà". E’ questa la lapidaria osservazione di Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset.