Sono finalmente in corso i pagamenti delle misure di sostegno alle tv locali relativi al secondo acconto 2010 e al saldo 2011. Ne dà conto l’associazione Aeranti-Corallo, che ricorda che "il ritardo si era ulteriormente aggravato a causa della errata im-postazione del piano di riparto, tra i diversi bacini regionali, relativo al 2011, di cui al DM 31 ottobre 2012, pubblicato in G.U. n. 273 del 22 novembre 2012, che ha reso necessaria una rettifica dello stesso".
Telestudio di Roma di Marcello Tulli ha chiuso le trasmissioni nel pomeriggio di oggi per la mancata riassegnazione da parte del Ministero di una frequenza per trasmettere.
Con grave ritardo il Ministero dello sviluppo economico ha pubblicato la scorsa settimana le graduatorie regionali per la riassegnazione delle frequenze alle tv locali operanti in Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Lazio (esclusa la provincia di Viterbo) e Campania.
In cassa integrazione tutto il personale di Tv6 (TV6 Sport, TV6 Omair), emittente privata a diffusione regionale, che trasmette da Silvi Marina dal 1990, dal 2011 di proprietà dal patron del Teramo calcio Luciano Campitelli e già in crisi dal settembre scorso.
"Appena chiuso il bando in 8 regioni per ottenere una nuova frequenza digitale, molte tv locali si ritrovano oggi spente. Il bando è stato indetto a seguito del riassetto del sistema dopo la vendita delle frequenze (dal 61 al 69 UHF) agli operatori di telefonia mobile".
Il Ministero dello Sviluppo Economico in data 14 dicembre ha inviato a Televallassina, emittente storica delle provincie di Como e Lecco, la comunicaizone di spegnimento degli impianti "per la non classificazione utile ai fini dell’assegnazione di una frequenza in tecnica digitale".
Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 290 del 13/12/2012 la delibera Agcom n. 587/12/CONS del 29/11/2012, recante “Approvazione delle linee-guida sul contenuto degli ulteriori obblighi del servizio pubblico generale radiotelevisivo ai sensi dell’articolo 45, comma 4, del testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici. (Triennio 2013-2015)”, che dovranno trovare giusto riscontro nel nuovo contratto nazionale di servizio tra la concessionaria del servizio pubblico e lo Stato.
E’ molto probabile che né Mediaset né Rai parteciperanno all’asta per l’assegnazione delle frequenze tv rese libere dal passaggio dall’analogico al digitale.