"Occorre ricercare soluzioni che vadano oltre la mera introduzione di un meccanismo d’asta. La sostituzione del beauty contest con un’asta ‘pura’ (simile a quella utilizzata nella recente assegnazione delle frequenze Lte), o mista (come per le frequenze Umts) porterebbe a cambiare la struttura stessa del mercato televisivo italiano (pervenendo, ad esempio, ad una separazione tra rete e contenuti) e richiederebbe una riforma del mercato pubblicitario".
"La notizia che il nuovo Governo potrebbe rivedere il bando “beauty contest” trasformandolo in una gara a pagamento, non sposta il problema alle TV Locali che perderebbero altre 6 frequenze dopo le 9 vendute nella gara del “dividendo esterno” assegnate alle Telecom per la banda larga in mobilità".
"L’emittenza televisiva locale è ormai allo stremo. Decine di televisioni che occupano oltre diecimila addetti, già indebolite dal passaggio al digitale terrestre, provate dalla critica situazione economica del Paese che ha determinato il crollo delle risorse pubblicitarie, rischiano ora la chiusura in quanto private dell’ utilizzo delle frequenze a causa della politica di assegnazione dal Governo uscente".
Così l’ex premier durante una pausa del processo Mills. Silvio Berlusconi, informa il quotidiano MF, ha aggiunto che ormai "i costi per il contenuto delle frequenze superano grandemente i ritorni che si possono avere.
La recessione attesa per il 2012 peserà come un macigno sul mercato pubblicitario e sul settore editoriale-televisivo. Gli analisti di Piazza Affari, infatti, informa Milano Finanza, ipotizzano una diminuzione non inferiore al 3,2% della raccolta pubblicitaria.
Apple prepara il proprio assalto alla televisione e all’industria televisiva, che potrebbe subire una rivoluzione: i manager di Cupertino hanno discusso nelle ultime settimane la propria visione sul futuro della tv con i vertici di alcune delle maggiori societa’ televisive.
"In commissione trasporti alla Camera ci sarà una nostra mozione per risolvere la questione delle mancate aste per le frequenze. Si tratta di una risorsa preziosissima, lo sa bene anche il ministro Corrado Passera che forse ha bisogno di un aiutino. Su questi temi non ci tiriamo indietro e intendiamo dare in nostro contributo".
"Qui non si tratta di punire nessuno, non esistono ipotesi punitive: Mediaset è una grande risorsa per il Paese e non gioverebbe a nessuno danneggiarla. Allo stesso tempo rendite di posizione non sono accettabili per nessuno".
L’ex premier e proprietario di Mediaset Silvio Berlusconi, in una pausa del processo Mills in cui è imputato di corruzione giudiziaria, ha detto ieri che augura al governo – che si appresta a rivedere la modalità di assegnazione delle frequenze tv – di far cassa, anche se non ritiene che ci possano essere interessati alle frequenze stesse.
L’A.d. di Telecom Italia Media, proprietaria dell’emittente La7, Giovanni Stella vede con favore l’idea che il governo blocchi l’assegnazione delle frequenze per il digitale terrestre con il beauty contest.