Un mese poco piu’,” il conto alla rovescia e’ iniziato per il passaggio al digitale terrestre anche in Umbria. Le date previste vanno dal 17 novembre al 30 novembre.
“Le risorse promesse al settore dei media sono come le vacche di Mussolini. Girano da una tabella all’altra e non si fermano mai”.
È stato siglato l’accordo tra la Zerostudio’s di Michele Santoro e Publishare, la concessionaria di pubblicità guidata da Matteo Sordo: dal 3 novembre Comizi d’amore sarà in onda sul network di tv areali organizzato da Publishare alla quale farà capo la raccolta pubblicitaria.
La Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per peculato del direttore del Tg1 Augusto Minzolini, nell’ambito dell’inchiesta sulle spese che avrebbe sostenuto con la carta di credito aziendale.
Si inventa editore, mediatore, equilibrista. Arringa folle, indirizza opinioni e, da pochi giorni, diventa anche foundraiser. Quattrocentomila euro in quattro giorni, ecco quanto ha raccolto fino ad ora la campagna lanciata dal portale Servizio Pubblico e promossa da Giulia Innocenza, già co-conduttrice di Annozero, e dallo stesso Santoro.
La disposizione tanto voluta dall’ex guardasigilli Angelino Alfano ed introdotta l’anno scorso con l’aggiunta dell’art. 81-bis nell’ambito delle disposizioni attuative del c.p.c. è stata dotata dalla legge n. 148/2011 (che ha convertito il decreto legge n. 38/2011, la c.d. Manovra bis) di una rinnovata efficacia per effetto della novella apportata al comma 1 e soprattutto per l’aggiunta di un capoverso.
La Commissione di gara del bando Beauty Contest ha comunicato i soggetti ammessi in seguito all’esame delle domande presentate.
"Senza nulla togliere, ci mancherebbe, al dramma dell’istruzione pubblica la scelta del Governo di non impegnare il surplus ottenuto con la gara per le frequenze delle tlc nel settore, e’ l’ennesima dimostrazione della completa mancanza di strategia".
«La Fnsi e l’Associazione siciliana della stampa profondamente preoccupati e rammaricati giudicano ingiusta e incomprensibile la condanna a 20 giorni di carcere della cronista Giulia Martorana, riconosciuta colpevole di avere dato una notizia vera e di avere rispettato le regole deontologiche della professione, rifiutando correttamente di rivelare la fonte della notizia stessa».
Il giudice era tenuto ad applicare la giurisprudenza di Strasburgo, che tutela il segreto di tutti i giornalisti (professionisti e pubblicisti).