T.I.Media ha chiuso i nove mesi con una perdita di 14,7 mln, in miglioramento rispetto alla perdita di 33,2 mln dell’analogo periodo 2010.
Cambierà l’ordine d’arrivo finale ma il risultato sarà sempre lo stesso: il mercato della tv, in Italia, anche nei prossimi anni continuerà ad essere gestito dai tre attori principali – Sky, Mediaset, Rai, che anche da qui a due anni deterranno una quota totale del 95%, lasciando il restante 5% a Telecom Italia Media e ad altre comparse, con l’editore di La7 che, però, continua a spingere sull’acceleratore, risultando l’unico con un incremento nel mercato della raccolta pubblicitaria.
Il futuro della televisione è in rete, e i nuovi telespettatori vogliono essere liberi di crearsi il proprio personale palinsesto vedendo i programmi che vogliono nel momento più opportuno.
”Stiamo lavorando per avere al piu’ presto dati e notizie chiare sui criteri di assegnazione delle frequenze digitali, dato che le attuali disposizioni mettono a rischio alcune emittenti locali il cui lavoro contribuisce fattivamente alla completezza dell’informazione nel nostro territorio”.
Dopo Noi Tv, anche la fiorentina Canale 10 denuncia presunte anomalie nella stesura della graduatoria delle tv locali toscane aventi titolo all’esercizio dell’attività di operatore di rete.
Nel corso del 1981 il network Canale 5 (inizialmente articolato nelle sottoreti Canale 5 e Canale 10) era stato costretto ad attuare una particolarissima contromisura per ovviare al blocco delle trasmissioni imposto dal pretore di Genova Giovanni Lalla.