Come molti di voi ricorderanno, la Regione Piemonte, il MSE-Comunicazioni e l’Associazione DGTVi hanno sottoscritto nel dicembre 2007 un
Protocollo di Intesa per la transizione anticipata del Piemonte al digitale terrestre, identificando proprio il territorio piemontese come regione guida. Il documento, oltre a istituire un’apposita
task force per la transizione della trasmissione televisiva dalla tecnologia analogica a quella digitale, prevede l’impegno congiunto di Stato e Regione per fornire supporto alle famiglie attraverso lo stanziamento di 11 milioni di euro per il biennio 2008-2009 destinati all’erogazione di contributi per l’acquisto dei decoder e alla predisposizione di una puntuale campagna di comunicazione sul territorio piemontese. Il Protocollo di Intesa, nell’ambito dell’attività di sviluppo legata alla digitalizzazione delle reti televisive, ha previsto la collaborazione con i
broadcaster locali e nazionali.
Saranno sostenute iniziative di ricerca e innovazione a supporto della transizione con lo stanziamento di 5 milioni di euro per il biennio 2008-2009. La transizione in Piemonte riguarderà dapprima le province di Torino e Cuneo (Piemonte occidentale) e in seguito si estenderà a tutto il territorio regionale (Piemonte orientale e zone di confine). Nell’ambito della transizione, le prime reti che inizieranno a trasmettere con tecnica digitale saranno Rai Due e Rete 4, poi via via tutte le altre. Lo standard televisivo scelto per il DTT in Italia, come in molti altri paesi europei, è il DVB-T (Digital Video Broadcasting – Terrestrial), che consente, anche, la distribuzione di applicazioni interattive.Molti si saranno chiesto quali vantaggi poterà questo cambiamento “epocale” nella televisione italiana, visto lo stanziamento di ingenti fondi e le preoccupazioni più volte sollevate su queste pagine.A grandi linee si possono segnalare i seguenti vantaggi principali: