17° Rapporto Censis: la mutazione sui media causata dal Covid-19

17° Rapporto Censis

La pandemia ha messo in ginocchio i media? No, secondo il il 17° Rapporto Censis  (I media dopo la pandemia), li ha, anzi, svecchiati prima del previsto. La tv Ip (web+smart) è cresciuta infatti di quasi il 42%. I ricevitori radio stand-alone (FM/AM) e le autoradio sono diminuiti, ma l’ascolto via IP (pc e smartphone) è cresciuto, così come la tendenza all’ibridazione del medium elettronico. Il Censis ha tracciato il quadro della mutazione indotta dal Covid-19 al sistema della comunicazione elettronica.

17° Rapporto Censis: boom della IP Tv

Nel 2021, secondo il 17° Rapporto Censis, la fruizione della televisione ha conosciuto un incremento rilevante, per effetto sia dell’aumento dei telespettatori della tv tradizionale (il digitale terrestre: +0,5% rispetto al 2019) e della tv satellitare (+0,5%), sia del boom della tv via internet (web tv e smart tv salgono al 41,9% di utenza: +7,4% nel biennio) e della mobile tv, che è passata dall’1,0% di spettatori nel 2007 a un terzo degli italiani oggi (33,4%), con un aumento del 5,2% solo negli ultimi due anni. Tendono a crescere quindi sia gli usi tradizionali della televisione, sia quelli innovativi.

Ibridazione radio

La radio continua a rivelarsi all’avanguardia all’interno dei processi di ibridazione del sistema dei media“, spiega il 17° Rapporto Censis (non altrettanto invece sugli aspetti della rilevazione degli ascolti, aggiungiamo noi). Complessivamente, nel 2021 i radioascoltatori sono il 79,6% degli italiani, stabili da un anno all’altro.

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Radio: giù i ricevitori tradizionali (stand-alone e autoradio), su ascolto via PC e smartphone

“Se la radio ascoltata in casa attraverso l’apparecchio tradizionale perde 2,1 punti percentuali di utenza e l’autoradio 3,6 punti (penalizzata dalle limitazioni alla mobilità causate dall’emergenza sanitaria), aumenta l’ascolto delle trasmissioni radiofoniche via internet con il pc (lo fa il 20,2% degli italiani: +2,9%) e attraverso lo smartphone (lo fa il 23,8%: +2,5%)”, si legge nella nota del Censis.

Boom di internet, smartphone e social network

L’istituto registra ancora un aumento dell’impiego di internet da parte degli italiani. “L’utenza ha raggiunto quota 83,5%, con una differenza positiva di 4,2 punti percentuali rispetto al 2019. L’utilizzo degli smartphone sale all’83,3% (con una crescita record rispetto al 2019: +7,6%). E lievitano complessivamente al 76,6% gli utenti dei social network (+6,7%)”.

Sorpresa: aumentano i lettori di libri (cartacei)…

Il Covid-19, tuttavia, ha aiutato non solo la comunicazione elettronica, ma anche i media analogici. Secondo il 17° Rapporto Censis, sembra infatti essersi arrestata l’emorragia di lettori di libri, che nel 2021 sono il 43,6% degli italiani, con un aumento dell’1,7% rispetto al 2019 (sebbene nel 2007 chi aveva letto almeno un libro nel corso dell’anno era il 59,4% della popolazione). “Se si considera che chi ne ha letti più di 3 costituisce una fetta pari al 25,2%, si può affermare che il lockdown ha senz’altro prodotto un riavvicinamento alla lettura”, spiega l’ente.

… ma anche quelli elettronici

Secondo il Censis, infine, “si registra anche un incremento dei lettori di e-book, pari oggi a un italiano ogni dieci (l’11,1%: +2,6%). Al contrario, si accentua la crisi ormai storica dei media a stampa, a cominciare dai quotidiani venduti in edicola, che nel 2007 erano letti dal 67,0% degli italiani, ridotti al 29,1% nel 2021 (-8,2% rispetto al 2019). Lo stesso vale per i settimanali (-6,5% nel biennio) e i mensili (-7,8%)”.

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