Con 136.000 ascoltatori sintonizzati ogni giorno su una sola frequenza cittadina (197.000 in totale Italia), la creatura di Edoardo Hazan fa arrossire di vergogna molte radio regionali. Se molti editori storici lombardi dovrebbero riflettere (e seriamente) sul proprio lavoro, dopo la batosta dell’ultima sessione di Audiradio (che, pur con tutti i difetti, è l’unico indicatore di cui il mercato radiofonico italiano dispone), l’emittente locale del gruppo Finelco raccoglie risultati che (visto l’andazzo generale) allieterebbero una radio pluriregionale. Con un unico impianto di diffusione a propria disposizione, oltretutto solo cittadino (FM 98,700 MHz), 105 Classics raccoglie quel successo che la maniacale cura nella scelta musicale di Master Concertino le ha lentamente tributato: molte, troppe, radio si lanciano nella programmazione oldies; poche, pochissime, sanno tuttavia selezionare un tappeto musicale così raffinato e lineare. Oggi 105 Classics è la radio ideale di quei ragazzi che avevano venti anni quando, dai microfoni di Radio Studio 105, Loredana, Gianni Riso, Alex Peroni, Max Venegoni, ecc. erano le voci più note dell’etere milanese. Quei ragazzi, che oggi sono affermati professionisti, imprenditori, uomini che hanno sovente raggiunto una stabilità economica (quindi un target commercialmente ideale), trovano in 105 Classics l’ideale riferimento per congiungere il presente con la nostalgia. Unico neo: la diffusione. Un prodotto del genere meriterebbe dal gruppo di appartenenza maggior fiducia.