Tv. Ampere Analysis: quanto a investimenti su contenuti in Europa lo streaming supera la televisione. Ma ora compaiono anche importanti tagli

Ampere Analysis

Le previsioni di investimento in contenuti, nei principali mercati europei, da parte delle piattaforme di streaming video on demand è stimato, per l’anno in corso, in circa 10 miliardi di euro. Il raggiungimento di tale soglia finanziaria permetterà di superare così i budget stabiliti dalla tv lineare in opere cinematografiche e televisive, sia originali che di terze parti.
La stima proviene da Ampere Analysis, il cui recente studio evidenzia le significative sfide che i broadcaster devono necessariamente affrontare, ma anche l’opportunità derivante dai cospicui tagli ai costi che gli OTT dovranno realizzare per il futuro.

Concorrenza

Tra queste vi è la forte concorrenza degli streamer, dotati di cospicue risorse finanziarie da investire e la necessità di una compressione sui budget delle emittenti indotta da un rigoroso controllo della spesa, anche in conseguenza di un evidente calo dei livelli di appeal dei telespettatori.

Calo medio del 16% nell’engagement degli spettatori in 5 principali mercati europei dal 2016

Il monitoraggio effettuato dalla società di analisi (qui lo studio) ha portato all’evidenza un mutamento comportamentale dei fruitori media da parte della tv tradizionale che, a partire dal 2016, ha generato mediamente un calo del 16% nel coinvolgimento degli spettatori nei cinque più importanti mercati europei (Regno Unito, Francia, Germania, Italia e Spagna).

1 miliardo in meno di investimenti pubblicitari in 10 anni sulla tv lineare

In circa dieci anni, questo progressivo peggioramento di interesse da parte del pubblico televisivo ha inevitabilmente indotto una contrazione del mercato della pubblicità sulla televisione lineare di circa 1 miliardo di euro.

Resilienza

Nonostante queste difficoltà, il comparto della televisione generalista ha mostrato una buona capacità di adattamento, ricorrendo a nuove strategie di streaming.

Budget ridotti

Ciononostante, i loro budget per la spesa in contenuti si sono comunque ridotti del 19% a partire dal 2016, anche se gli investimenti devono necessariamente essere effettuati: 8 miliardi di euro in contenuti cinematografici e televisivi nel 2023.

Le proiezioni di Ampere Analysis

Il previsto contenimento della spesa da parte dei principali servizi di streaming a partire dai prossimi anni deve pertanto rappresentare una cruciale opportunità per l’adozione di nuove soluzioni strategiche da parte delle emittenti lineari.

Crescita… rallentata

Gli investimenti globali degli streamer in contenuti originali sono cresciuti nel triennio 2021/2024 mediamente del 35%. Secondo lo studio di Ampere Analysis la crescita prevista per l’anno 2025 su base annua risulterà non superiore all’8% e pertanto in forte contrazione rispetto al periodo precedente preso in esame.

Ridimensionamento degli OTT dello streaming video on demand

Colossi del settore come Netflix, Disney e Warner Bros. Discovery si stanno maggiormente orientando nel garantire una maggiore redditività, e naturalmente l’obiettivo è raggiungibile anche e soprattutto attraverso il ridimensionamento della crescita della spesa per la realizzazione di nuovi contenuti. Questo cambio di rotta offre così alle emittenti nazionali la possibilità di sfruttare favorevolmente questo cambiamento.

Mantenere o aumentare gli investimenti in contenuti da parte della tv lineare

Ampere, nel suo studio, evidenzia dunque la necessità per le emittenti di non ridurre gli investimenti in contenuti, anzi mantenerne il livello attuale o addirittura, ove possibile, aumentarlo. Difatti, proprio in un momento di contrazione degli investimenti in contenuti da parte degli streamer globali, l’opportunità derivante dalla diminuzione del gap deve portare la televisione tradizionale a distinguersi nel mercato di riferimento dai diretti competitor. E’ bene comunque sottolineare che la dinamica degli investimenti in contenuti non rappresenta l’unico elemento strategico.

Transizione verso lo streaming

Secondo Ampere, le emittenti devono porsi come obiettivo imminente e fondamentale la transizione del pubblico verso lo streaming, affinché la propria sopravvivenza mediatica sia di più ampio respiro.

Espandere cataloghi

Questo è possibile attraverso investimenti nelle proprie piattaforme di video on-demand, espandere le proprie video content library, dare maggiore impulso alla pubblicità digitale, sperimentare strategie di rilascio sia lineari che on-demand e porre particolare attenzione ai più giovani, attraendoli con contenuti personalizzati.

Innovare

In conclusione, le emittenti televisive commerciali devono trovare modi innovativi per mantenere il coinvolgimento del pubblico e adattarsi ai cambiamenti del mercato per rimanere competitive e rilevanti.

I.A.

In aggiunta, le emittenti devono affrontare la sfida di integrare tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale e l’analisi dei dati per migliorare l’esperienza dell’utente e ottimizzare le campagne pubblicitarie.

Produzione indipendente

Inoltre, la collaborazione con case di produzione indipendenti può rappresentare un altro strategico punto di svolta.

Diversificazione

Permettendo di diversificare l’offerta e mantenere un legame stretto con le tendenze culturali e sociali.

Nuovi modelli di business

Infine, le televisioni devono esplorare nuovi modelli di business, come abbonamenti premium e contenuti esclusivi, per aumentare le entrate e garantire la sostenibilità finanziaria a lungo termine (G.M. per NL)

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